DANTE ICONA DELL’ UNIVERSO POP

 

Ravenna è senza dubbio la città più strutturata per tener viva la memoria del culto dantesco. Lo afferma convinto il Sindaco, Michele de Pascale,  nel presentare il terzo evento espositivo di rilievo che coinvolge la città romagnola in occasione delle celebrazioni dantesche.

 

Si tratta della mostra UnEpopea POP che, dopo Inclusa est flamma e Le Arti al tempo dell’esilio,  conclude il ciclo espositivo  Gli occhi e la mente”, promosso dal Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, organizzato dal MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna. Commenta il Sindaco de Pascale: 

 

Questa mostra, come l’intero complesso delle celebrazioni dantesche a Ravenna, incarna perfettamente il fatto che Dante sia di tutti e per tutti, ‘pop’ nel senso che appartiene all’intera comunità, ravennate, nazionale e internazionale. È stato sempre così, fin da quando era in vita. E il passare degli anni non fa che accrescere la popolarità di Dante, perché con le nuove tecnologie aumentano esponenzialmente le modalità di fruizione e approccio a tutto quanto è legato alla sua figura e al suo lascito.

 

 

Teodoro Wolf Ferrari, Affiche Olivetti M1, 1912, manifesto su carta, cm 32.6×21.8×1

 

Ci tiene a ricordare il Sindaco che l’intero ciclo è stato realizzato con il  sostegno e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna,Dante 2021, del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni – Ministero della Cultura. E poi con il contributo fondamentale  della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Camera di Commercio di Ravenna e con il patrocinio della Società Dantesca Italiana.

 

 L’EPOPEA POP DI DANTE

 

Curata da Giuseppe Antonelli, storico della lingua, voce radiofonica e televisiva nonché autorevole firma del giornalismo italiano, Un’ Epopea POP si svolge dal 25 settembre 2021 al 9 gennaio 2022 al MAR di Ravenna. Lo fa dialogando con lo spazio dei giardini pubblici per renderli fruibili all’ arte e alla cultura. L’intento dichiarato è quello di far riflettere e ragionare i visitatori su come Dante e le sue opere siano protagonisti anche dell’arte contemporanea.

 

Nel raccontare l’epopea popolare di Dante Alighieri e del suo poema, la mostra si focalizza su quegli aspetti di Dante, quotidiano e non pedante, che rimangono nella memoria collettiva. Un modo a tutti gli effetti per celebrare questo grandissimo poeta nonché padre della lingua italiana. Del resto l’immagine di Dante è oramai diventata un’icona internazionale, dai monumenti nelle piazze, alla miriade di oggetti che la riproducono.

 

 

Etichetta di scatola di sigari Dante Sulzberger-Oppenheimer (US), sec. XX in.
cm. 21,5 x15 [Dante, Demonio, vignetta con Dante, Virgilio, Paolo e Francesca]
cm. 25,5 x 15,5 [Dante], collezione privata

 

Da parte sua la Divina Commedia, tradotta in un centinaio di lingue, si è diffusa a livello globale grazie alle migliaia di edizioni scolastiche e popolari illustrate. E poi tramite commenti e riassunti, riduzioni cinematografiche e parodie televisive, album di figurine, giochi da tavolo, storie a fumetti e cartoni animati. Parecchie delle storie e dei personaggi del poema, soprattutto per quanto riguarda le atmosfere infernali, hanno stimolato le più insolite espressioni creative. Lo spiega bene il curatore Antonelli:

 

“La fortuna popolare di Dante comincia nel Trecento e arriva fino a quell’ universo culturale dei nostri giorni chiamato genericamente “pop”. Pop inteso non solo come musica leggera ma nel suo senso più ampio: come il mondo dei fumetti, dei videogiochi, dei cartoni animati e dei film, di cassetta o comici. Dante è diventato una figura di riferimento di tutto questo immaginario in Italia e in tutto il mondo dove questi prodotti sono conosciuti e apprezzati ”.

 

I suoi più celebri versi sono entrati nel linguaggio comune degli italiani e sono stati riprodotti dovunque: negli almanacchi, nei calendari e sulle magliette. Li vediamo scritti sui muri; li sentiamo nelle pubblicità e nelle canzoni.

 

 

Edoardo Tresoldi, Sacral © Fabiano Caputo

 

LA FORTUNA POPOLARE

 

Il percorso espositivo si suddivide in diverse sezioni che propongono oltre un centinaio di opere e oggetti tra i più disparati. La maggior parte dei quali sono stati acquistati dalla Biblioteca classense e alla fine della mostra saranno collocati in Casa Dante. I contributi audio e video, anche interattivi, sono numerosissimi. Appare evidente pertanto il carattere multimediale dell’esposizione, dotata di inserti sonori che diffondono la voce dei grandi interpreti che si sono cimentati nella lectura Dantis. Al riguardo l’Assessora alla Cultura del Comune di Ravenna Elsa Signorino dichiara:

 

“In questo centenario il tema della fortuna popolare di Dante è stato variamente ma spesso superficialmente trattato. La mostra curata da Giuseppe Antonelli, con il suo ricco catalogo, ha l’ambizione di mettere ordine in una materia vasta e sfuggente, accettando con rigore la sfida della sua irritualità. Centinaia di oggetti, immagini e parole, a volte immediatamente riconoscibili, ma spesso anche sorprendenti, raccontano la loro storia, ampliando, come dovrebbe fare ogni mostra, le conoscenze di tutti, con un’attenzione speciale a giovani e giovanissimi”.

 

Tra le varie sezioni segnaliamo Dante e l’immagine dove  Dante emerge a simbolo dell’identità culturale italiana ed europea. La sua effigie compare sulle monete, dalle lire agli euro, sulle cartoline e sui poster. Invece la celebre affiche di Olivetti ben esemplifica la figura di Dante usata, già da tempo, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria.

 

La stessa Commedia  si presta ad essere raffigurata con edizioni illustrate, a fascicoli, graphic novel e manga di Gō Nagai. Altrettanto moderno risulta l’adattamento del noto artista e disegnatore losangelino Sandow Birk. Costui fa elaborazione digitale riambientando l’Inferno nella California contemporanea, tra fast food e centri commerciali.

 

 

Richard Long, Roman Line, 2016
Courtesy Galleria Lorcan O’Neill

 

LE DIVINE SEZIONI

 

Nella sezione che indaga Dante e la pubblicità, risulta chiaro lo sfruttamento pubblicitario dell’immagine di Dante, iniziato nell’ 800, con le figurine. Si arriva ai Caroselli dei nostri giorni in cui il sommo poeta appare in veste di testimonial del Made in Italy.  Indimenticabile il Carosello Simmenthal del 1968 in cui Walter Chiari-Dante Alighieri e Silva Koscina-Beatrice a tavola mangiano la carne in scatola. Mentre in flash back  spiegano le parole del sonetto ‘Tanto gentile e tanto onesta pare’ basandosi sul commento di Gianfranco Contini.

 

La divina parodia, propone sketch Tv, caricature e strisce di Marco Toninelli, parodie Disney con Topolino. Accanto le tavole di Pio Laner, illustratore e fumettista di Pergine, per Dardo editrice e storie sull’Intrepido.

 

Nella sezione Dante personaggio, il poeta rivive  nelle trame di libri, film, giochi e videogiochi. La “fortuna mnemonica” dei versi della Commedia, è ripercorsa attraverso alcuni eventi importanti che vanno dal Trecento ad oggi.

 

Per la sezione Dante al cinema trasposizioni e film, che riguardano la vita di Dante, lasciano spazio anche alle citazioni all’interno di opere cinematografiche. Come in Fellini, o in Uccellacci e uccellini di Pasolini.  E poi il mitico lungometraggio del 1911, L’inferno di Dante, che attinge a piene mani all’ iconografia di Gustave Doré.

 

 

Rä di Martino, Allunati #16, 2020, Milano, 
Courtesy Monica De Cardenas

 

Non poteva mancare una sezione destinata a Dante nel gioco in cui si va dai rebus e le criptografie di Umberto Eco fino ai videogiochi. Dai giochi dedicati all’Inferno nei parchi di divertimento americani  ai meno conosciuti giochi per le giostre.

 

Per le figure femminili, sono molte le artiste selezionate che reinterpretano, attraverso le loro opere, le donne di Dante.  Ricordiamo Letizia BattagliaTomaso BingaIrma BlankMaria Adele Del VecchioGiosetta Fioroni.

 

DANTE NELL’ARTE CONTEMPORANEA

 

In parallelo all’intero progetto espositivo si snoda un percorso dedicato all’ arte  contemporanea, a cura di Giorgia Salerno, responsabile del coordinamento culturale e conservatrice del MAR. Il percorso vuole essere una rilettura ideale e metaforica con opere, scelte in attinenza concettuale a riferimenti danteschi, di artisti italiani e internazionali. Tra i quali Edoardo Tresoldi, Richard Long, Kiki Smith, Rä di Martino, Elisa Montessori e Gilberto Zorio.

 

Uno o più di questi  artisti sono  stati individuati per dar voce ai temi guida che meglio si prestano ad essere fonte d’ispirazione per l’arte contemporanea: le animele figure femminili, il sognoil viaggio e la luce.

 

 

Gilberto Zorio, Stella-acidi, 1982, Ravenna,
MAR -Museo d’Arte della città di Ravenna

 

Per il tema delle anime, apre il percorso Sacral la grande installazione di Edoardo Tresoldi – l’artista della “Materia Assente” e delle cattedrali in rete metallica – che si trova nel chiostro cinquecentesco del MAR. L’ architettura, del 2016, ricrea in modo ideale il Nobile Castello, o Castello degli Spiriti Magni, luogo emblematico che Dante cita nel quarto canto dell’Inferno. Un’ occasione per il pubblico di entrare fisicamente nell’opera e, con un’azione quasi performativa, ripercorrere il viaggio dantesco.

 

DAL MUSEO AL MURO

 

Si prosegue con il tema del sogno rappresentato dalle 34 tavole dell’Inferno di Robert Rauschenberg,  uno dei principali esponenti della pop art americana. Le originali litografie, datate 1958-60,  rivisitano e attualizzano il capolavoro dantesco. Vanno lette dall’alto verso il basso a simboleggiare la discesa di Dante agli inferi.

 

A raccontare il viaggio sono, invece, le due opere dell’artista e fotografo britannico  Richard Long. Considerato il padre della Land Art, Long utilizza elementi del paesaggio come rimando a quelli  incontrati nella Commedia.

 

 

Kobra, Omaggio a Dante © Sandro Lucentini, 2021

 

Tocca infine a un’opera delle collezioni del MAR, la Stella-acidi (1982) di Gilberto Zorio , che richiama il tema della luce, chiudere la mostra.  Simboli ricorrenti in Dante, le stelle  concludono ogni cantica e tutta la Commedia.

 

Nel frattempo Dante è uscito dal museo e si esibisce sui muri della città. In pieno centro storico, Ravenna custodisce un murale di Dante multicolor e stroboscopico. Si tratta di un omaggio al sommo poeta firmato Kobra, uno dei migliori street artist famoso a livello internazionale. Il murale si trova in via Giuseppe Pasolini proprio di fronte alla Caffetteria Guidarello.

 

Pubblicato da Anna Amendolagine

Curatore indipendente, saggista e giornalista vive e lavora tra Roma e Rimini. La sua attività curatoriale inizia a partire dal 2003 e comprende l’ideazione e la realizzazione di mostre, testi e cataloghi d’arte, rassegne ed eventi culturali in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero. E stata membro della giuria o del Comitato Scientifico di diversi concorsi artistici. Giornalista pubblicista e Addetto ufficio stampa ha scritto numerosi articoli su arte e cultura per riviste cartacee e online. Ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Tecnico Europeo per due importanti progetti culturali dell’Unione Europea PETRA e LEONARDO dal 1993 al 1998.