FRIDA KAHLO. 100 IMMAGINI PER UN’ICONA.

Una donna dotata di un talento unico, circondata da un’aura misteriosa, si esprime nell’arte e diventa leggenda. Poi entra nel mito che perdura e si accresce nel tempo. Non è da tutti. Ma lei ci è riuscita!

 

GUILLERMO KAHLO, Frida, Messico, 1932
                      Stampa al platino/palladio

 

Dall’infanzia al letto di morte la biografia di Frida Khalo è stata ampiamente documentata da immagini fotografiche realizzate prima dal padre Guillermo e poi da alcuni dei più̀ importanti fotografi della sua epoca. Tali Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray e altri ancora.

 

UNA VITA PER IMMAGINI

Un centinaio di queste foto, per la maggior parte originali, sono ora in mostra con il titolo FRIDA KAHLO. UNA VITA PER IMMAGINI al Museo Civico di Sansepolcro dal 16 maggio al 16 ottobre 2021. Una vera cuccagna per gli amanti dell’ artista messicana. Negli intenti di Maria Cristina Giambagli, Direttore Museo Civico e Responsabile Settore Cultura:

“La mostra fotografica su Frida Kahlo intende rendere omaggio ad una artista, molto amata in tutto il mondo, che incarna uno di quei casi in cui arte e biografia si intersecano inscindibilmente, rendendo unico un personaggio.

 

GUILLERMO KAHLO, Frida Kahlo a quattro anni
   Messico, 11/09/1911, Stampa alla gelatina d’argento,   vintage

 

Una mostra da non mancare per vari motivi. Il primo dei quali è che ripercorre i fatti  della sua vita anticonformista dando rilievo ai momenti più salienti che l’hanno man mano trasformata. Da ragazza sofferente a simbolo femminile del suo tempo, la prima metà del Novecento, e del suo paese, il Messico, nonché a oggetto di culto a livello internazionale.

Poi perché gli scatti proposti sono effettivamente di alto livello qualitativo e possiedono un indubbio valore dal punto di vista storico. Ma soprattutto, secondo Giambagli, perché: 

Frida è ormai una figura emblematica, un’icona della contemporaneità, che riassume nella sua arte la manifestazione di una straordinaria volontà femminile, fuori da ogni coordinata spazio-temporale; in essa, genio artistico e sofferenza dilaniante, leggerezza e strazio vitale […]rappresentano facce speculari di un’esistenza fuori dal comune.

 

GUILLERMO KAHLO, Frida Kahlo diciottenne
Messico, 1926, Stampa alla gelatina d’argento, vintage

 

ALBUM FOTOGRAFICO

Arte, amori, amicizie e avventure di Frida si rincorrono in questo straordinario “album fotografico” assieme agli avvenimenti spesso dolorosi ma sempre appassionati della sua esistenza.

A partire dal contesto storico in cui si innestano le vicende della famiglia Kahlo e si  afferma la personalità̀ dell’artista. Il Messico del primo Novecento è attraversato da una rivoluzione che scoppia nel 1910 contro il regime dittatoriale di Porfirio Diaz e che porterà nel Paese una nuova costituzione politica. Il racconto per immagini di questo evento è immortalato da stupende fotografie d’epoca in cui sfilano i suoi eroici protagonisti. Insurrezionalisti, generali e soldati, ragazzi arruolati nell’esercito. Tra questi i mitici Pancho Villla ed Emiliano Zapata, a cavallo e col tipico sombrero in testa.

 

NEL MITO DELLA RIVOLUZIONE

Frida nasce nel 1907, pertanto l’eco e il mito della rivoluzione rimarranno impressi per sempre nella sua mente. Ne plasmeranno il carattere forte, alimentando il suo senso di ribellione verso le convenzioni borghesi e le imposizioni di una società̀ fortemente maschilista.

 

GUILLERMO KAHLO, Ritratto di famiglia con Frida    Kahlo, Messico, 1928, Stampa alla gelatina d’argento, vintage

 

Il padre di Frida, Guillermo, di origine austro-ungarica, fa il fotografo di professione e arriva in Messico nel 1891 dove sposa Matilde Calderon che gli darà quattro figlie. Una sezione è dedicata proprio ad alcune sue fotografie realizzate, su incarico del governo austriaco, per illustrare dei libri con le chiese del Messico, erette durante il periodo coloniale.

 

RITRATTI E AUTORITRATTI

I primi ritratti di Frida, durante l’infanzia e la giovinezza, sono del padre: Frida a quattro anni, a diciotto, insieme alla famiglia, dopo la morte della madre nel 1932. Da questi si può già intravedere il personaggio della futura artista. Molto fotogenica, seria e statuaria, si trova completamente a suo agio davanti alla macchina fotografica. E ti guarda dritto negli occhi, senza neanche accennare un barlume di sorriso.

 

Frida di sicuro non aveva avuto un’infanzia facile a causa di un attacco di poliomielite a sei anni che le lascia una gamba claudicante. Nel 1925 subisce un terribile incidente sull’autobus sul quale viaggiava. Il trauma la segnerà per tutta la vita sia dal punto di vista fisico che psicologico.  Dopo un lungo ricovero in ospedale, sarà proprio durante la convalescenza che Frida inizia a dipingere il primo dei suoi celebri autoritratti.

 

SYLVIA SALMI, Messico, 1944, Frida Kahlo, © Bettmann/CORBIS. Photo Sandro Lucentini

 

Si delinea via via la serie di ritratti dell’artista più matura ripresa dall’obiettivo dei grandi fotografi del 20 secolo. Di profilo, di tre quarti, mezzobusto, in piedi, seduta, sdraiata sull’erba. Assorta nei suoi pensieri, con fiori e fiocchi tra i capelli, in elaborate acconciature o col centrino in testa. Nei suoi vistosi e coloratissimi abiti dallo stile e dai tessuti etnici, addobbata con monili tradizionali.

 

DIEGO RIVERA IL GRANDE AMORE

Nel frattempo Frida si è sposata con Diego Rivera, famoso pittore muralista di 21 più grande di lei. E’ il grande amore della sua vita. Tra alti e bassi, trasferimenti in USA, aborti,  relazioni extra-coniugali, separazioni e riconciliazioni, durerà però fino alla sua morte. La coppia viene ripresa più volte, anche in teneri atteggiamenti. Un’ intera parete è addirittura dedicata a una documentazione fotografica a colori della loro famosa Casa Azul.

 

Photo SANDRO LUCENTINI

 

FRIDA INTIMA

Le immagini di Frida si susseguono. Ripresa nella vita quotidiana, con le sorelle, con gli amici, con il medico, con gli animali: due uccelli, il suo cane, una capretta. Con in mano uno specchio, con una bottiglia di Cinzano, con un tipico vaso messicano sulla testa. Sopra o dentro l’ormai arcinoto letto di legno a baldacchino. In visita alla mostra di Picasso oppure nel suo studio, mentre dipinge i suoi celebri quadri.

 

Una piccola sezione della mostra è dedicata a un gruppo di fotografie di Frida nuda, scattate in formato polaroid dal gallerista Julien Levy, che per di più era diventato suo amante. Anche in queste immagini molto intime lei non ha niente dello stereotipo che si offre allo sguardo maschile. Rimane come sempre comoda e disinvolta in posa  ma  pienamente  cosciente della propria presenza, naturale ma storicamente fondata.

 

A completamento dell’esposizione sono esposti infine alcuni documenti. Come il catalogo originale della mostra di Frida, organizzata da André Breton a Parigi, e il primo “manifesto della pittura rivoluzionaria” firmato da Breton e Rivera.

 

Xu De Qi, Las Dos Frida,
                     Photo SANDRO LUCENTINI

 

UN AUTENTICO ESEMPIO

La mostra si chiude con il grande dipinto realizzato dal pittore cinese Xu De Qi, che riproduce Las Dos Frida, e un video che raccoglie le poche immagini filmate dell’ artista messicana. Si tratta di un filmato sfocato, rari fotogrammi a colori e in B/N. Lei che dipinge, sulla sedia a rotelle, portata in barella, sul letto, con gli amici, con l’adorato Diego. Tuttavia ha il suo fascino e ce la riconsegna evanescente come un ologramma.

 

Le parole di Gabriele Marconcini, Assessore alla Cultura Comune di Sansepolcro, riescono bene a sintetizzare la figura dell’artista:

Con la sua personalità complessa, capace talvolta di unire opposti, Frida Kahlo ha rivoluzionato l’arte e il modo di guardare la realtà. Questa mostra ci restituisce non soltanto il ritratto di una grande artista, ma anche quello di una donna straordinaria. Frida è riuscita ad esercitare in maniera piena e orgogliosa la propria personalità, respingendo costantemente il conformismo e trasformando la sofferenza in bellezza. Un autentico esempio di coraggio.

 

Pubblicato da Anna Amendolagine

Curatore indipendente, saggista e giornalista vive e lavora tra Roma e Rimini. La sua attività curatoriale inizia a partire dal 2003 e comprende l’ideazione e la realizzazione di mostre, testi e cataloghi d’arte, rassegne ed eventi culturali in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero. E stata membro della giuria o del Comitato Scientifico di diversi concorsi artistici. Giornalista pubblicista e Addetto ufficio stampa ha scritto numerosi articoli su arte e cultura per riviste cartacee e online. Ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Tecnico Europeo per due importanti progetti culturali dell’Unione Europea PETRA e LEONARDO dal 1993 al 1998.