L’arte del ventaglio in Giappone

Le origini del ventaglio giapponese

E’ difficile datare con precisione quando questo manufatto cominciò a essere utilizzato comunemente in Giappone; l’origine del suo uso abituale potrebbe risalire fra il VII ed il IX secolo, poiché si ritrova in moltissime arti giapponesi, nello spettacolo, nelle manifestazioni folkloristiche e nelle arti marziali.

Era usato da tutte le classi sociali; veniva impiegato per usi diversi, in agricoltura per separare il riso, il grano, i cereali, nella danza, sino ad arrivare all’uso più comune e conosciuto del ventaglio: rinfrescarsi.

Saper usare correttamente il ventaglio, per un giapponese è frutto di un’educazione secolare.

L’arte del ventaglio

nota caratteristica della moda: IL VENTAGLIO IN GIAPPONE

Il ventaglio fisso: veniva utilizzato all’inizio solo dalle donne

Il ventaglio pieghevole era utilizzato solo dagli uomini

Nelle grandi cerimonie alla corte Imperiale, veniva utilizzato un certo tipo di ventaglio quale “oggetto elegante”, accessorio ornamentale e complementare del kimono indossato. Il ventaglio era indistintamente usato sia dagli uomini che dalle donne.

Diversi tipi di ventagli, due sono i principali:

L’ Uchiwa Il Sensu

L’Uchiwa è il più antico, di origine cinese. Appare nel periodo Heian (794-1185). E’ realizzato con stecche di bambù e carta Washi (carta a mano giapponese) o seta. E’ un ventaglio piatto, rigido, che può avere di forma tonda, ovale, o quadrata. Per le donne, sono decorati con raffigurazioni di petali di Sakura, per gli uomini soprattutto con disegni di animali o piante.

Nasce in Cina, e viene introdotto successivamente in Giappone divenendo ben presto uno degli accessori più usati ed apprezzati da dame e nobili, sia come ulteriore segno di distinzione, sia alla ricerca dell’abbinamento con il Kimono.

Ventaglio da donna abbinato al kimono

Questo modello di ventaglio era più comunemente usato per rinfrescarsi dalla calura estiva, per allontanare gli insetti, per ravvivare il fuoco o celarsi da sguardi indiscreti. Oggi è un oggetto ancora molto usato poiché in estate è utile, come sempre, per difendersi dal caldo e dagli insetti fastidiosi; come pure si utilizza anche per fare aria al carbone mentre si cucina o per raffreddare il riso al vapore.

Nel Paese del Sol Levante, quando l’afa è pesante, può capitare di vedere semplici Uchiwa offerti ai passanti nelle stazioni, come comunissimi volantini.

Modelli di Uchiwa

Il nome del ventaglio in giapponese é SENSU

Il Sensu è un tipo di ventaglio pieghevole, realizzato in una vasta gamma di colori, stili e dimensioni. Il Sensu è l’accessorio per eccellenza della cultura giapponese ed è simbolo di buona fortuna. Sensu o Ogi, in giapponese significa “ventaglio pieghevole”.

Per realizzarli si utilizzava una tecnica più elaborata poiché aveva la proprietà di aprirsi e chiudersi. Solitamente è composto da stecche di bambù o cipresso attaccate al Washi oppure a della stoffa.

Le diverse tipologie di sensu prendono il nome della zona in cui si fabbricano, quelli di Kyoto sono detti Kyo-sensu e così via. Tutti hanno una caratteristica in comune il “kindami”, ovvero un processo di doratura.

Il Sensu

Esistono diversi tipi di Sensu:

L’Ogi è il più antico stile di ventaglio pieghevole. Sebbene la data esatta dell’invenzione del ventaglio richiudibile rimanga sconosciuta, la prima testimonianza risale alla raffigurazione di sensu sulle pareti di alcune tombe del VI secolo d.C.

Inizialmente, i ventagli erano accessori per gli aristocratici ed i samurai, e servivano ad indicare la posizione sociale del proprietario. Questi erano realizzati in stile Hi-ogi, con legno di cipresso giapponese e filo di seta, il numero di listelli di legno su ogni ventaglio denotava il rango e la posizione sociale della persona che lo possedeva.

Alla fine del periodo Heian, a seguito della grande richiesta, vennero perfino create delle leggi per limitarne l’uso a particolari classi sociali.

Il valore della carta “WASHI”

La carta era un bene molto prezioso all’epoca, quindi monaci e funzionari pubblici scrivevano annotazioni sulle sottili strisce di legno dell’oggetto, spesso le strisce di legno erano unite insieme per formare una sorta di quaderno a forma di semicerchio che da chiuso era facilmente trasportabile.

In Giappone, esistono biblioteche con molti esempi di antichi Sensu-libro che contengono informazioni importanti come regole, ordinanze del tribunale, annunci, calendari, preghiere, trascrizioni mediche, mappe e raccolte di poesie Waka.

Durante la metà del periodo Heian, l’uso della carta iniziò a diffondersi ed i sensu divennero accessori di classe per scopi diversi. Si iniziò a dipingerli e renderli sempre più raffinati e personalizzati, usati soprattutto dalla classe nobiliare di entrambi i sessi, che sfoggiava gli Hi-ogi anche durante l’inverno,

I Kawahori-sen divennero i tipici ventagli estivi. Oltre che per rinfrescarsi, iniziarono ad avere diversi usi: potevano servire come taccuino, come segnaposto, persino come semplice tappetino su cui sedersi in ambienti esterni.

Nel XV secolo, durante il periodo Edo (1603-1868), la produzione di sensu divenne una vera forma d’arte e l’area di Kyoto si riempì di fabbriche e botteghe di artigiani sempre più specializzati.

Quando nel 1854, il Giappone riaprì i suoi confini al commercio diretto con l’Occidente il successo dell’artigianato giapponese fu clamoroso. Il “giapponismo” influenzò l’intera società europea per decenni ed il sensu fu il protagonista d’eccellenza.

Nel protocollo cerimoniale giapponese

Il corretto utilizzo del sensu è fondamentale. Infatti, ancora oggi i giapponesi delegano al ventaglio pieghevole la manifestazione silenziosa delle sfumature più segrete delle loro tradizioni.

Tra gli schemi comportamentali più classici, il saluto ha molti passaggi con il sensu, come:

In un ambiente chiuso, se ci saluta stando seduti, si porta il sensu a livello del cuore, delineando così un ” confine rituale” costituito dal ventaglio messo in primo piano in segno di rispetto;

stando in piedi, ci si saluta portando il sensu al livello della pancia con entrambe le mani in segno di modestia e gratitudine.

Il ventaglio Nyobo era utilizzato nelle cerimonie dai sacerdoti scintoisti e dalle dame della corte imperiale. E’ un ventaglio realizzato con sottili listelli di legno di cipresso (hinoki) uniti con fili di seta.

Kawahori-sen ventaglio di carta decorata incollata su un lato ad una bacchetta di bambù (periodo Heian).

Chan-sen è il tipico ventaglio nella cerimonia del tè (sado) adoperato anche come segna posto.

Maiohgi ventaglio usato nelle danze e nel teatro. Come per il Chan-sen, ci sono anche per questi piccole differenze tra quelli da uomo (diciotto cm.) e quelli da donna (quindici cm.) Differiscono anche per tipologia di colori usati. E’ un tipo di ventaglio leggermente più largo degli altri, con stecche di bambù di circa trenta centimetri utilizzato nella danza. Questo ventaglio si tiene sul lato destro dell’Obi (fusciacca o fascia che serve a chiudere e adornare con eleganza tutti i modelli di kimono sia femminile che maschile) con la sommità verso l’alto.

Il Maiohgi

Nella storia orientale

I ventagli si inseriscono nella gamma delle arti giapponesi raffinate: dagli attori di teatro Noh o Kabuki, al Raguno (una forma di monologo comico tradizionale giapponese), nel Nihou Buyou (danza tradizionale giapponese), ma anche nei balli di gruppo dei Matsuri (festival tradizionale per celebrare le Divinità giapponesi attraverso danze, spettacoli, parate e processioni; dove i movimenti del ventaglio sottolineano la gestualità dell’artista. Tutti i tipi di ventagli potevano essere riccamente decorati sia sulla carta o seta che sul bambù.

L’arte della danza con il ventaglio

Ventaglio e poesia – Larte del ventaglio

I petali di un fiore che cadono senza produrre rumore sul muschio, un suono che deve essere udito nella profondità di una montagna… questa è la perfezione richiesta nell’arte del ventaglio

Ventaglio con poesia Haiku

La storia del ventaglio si ricollega a quella della poesia.

Durante gli scambi sociali alla corte dell’Imperatore del Giappone il ventaglio veniva utilizzato come supporto per scrivere poesie oppure come sfondo per dipinti o altre immagini artistiche. Nel primo periodo Edo (1625 – 1868) il binomio ventaglio-poesia divenne un vero e proprio genere letterario: l’Ogi – no soshi (libro di ventagli) che consisteva in una raccolta di poesie illustrate su ventaglio.

I ventagli in ambito bellico e marziale

Quando gli Imperatori uscivano dai palazzi, le guardie portavano in mano dei grandi ventagli dal lungo manico per ripararli dal vento e dalla polvere. Essendo considerato come un oggetto comune, questo ventaglio venne trasformato in una efficace “arma bianca” apportandogli solo poche piccole modifiche.

Il Gun-sen era il ventaglio da guerra costituito da stecche di metallo fermate tra loro da bacchette di bambù ricoperte di lacca nera e seta. Particolarmente esibito dai Samurai di alto rango.

I Tessen venivano usati dal militare più alto in carica per impartire degli ordini ai propri sottoposti in battaglia e come arma personale di difesa. I Tessen più classici presentavano un sole dorato su fondo rosso da un lato e dall’altro una luna rossa su fondo dorato. I ventagli poi potevano portare gli emblemi di famiglia ovvero i “Kamon” e questi venivano realizzati con lo stesso concetto dei Gun-sen, ma con legno e stoffa.

Filosofia giapponese del ventaglio

Entrambi i ventagli maschili o femminili sono “armi”, ma rispetto alla spada, il ventaglio è più equilibrato, con un forte aspetto “inyou” ovvero lo Yin e Yang dell’antica filosofia cinese presente nel Taoismo riflettendo ogni aspetto della natura (es. luna e sole, debolezza e forza, notte e giorno).

Per queste ragioni il suo utilizzo può aiutare le donne nell’acquisire più coraggio e determinazione ed allo stesso tempo può agevolare gli uomini ad acquisire grazia ed eleganza nei movimenti.

In Giappone oggi

Ritroviamo l’utilizzo del tessen-jutsu nell’arte marziale, che consiste nell’avvalersi del ventaglio per difendersi.

L’impiego del tessen-jutsu era principalmente indirizzato alla difesa personale, per cui la sua pratica era più orientata ad una reazione protettiva che ad un attacco aggressivo; per questo motivo la maggior parte delle tecniche di tessen-jutsu sono pensate per immobilizzare o rendere inoffensivo un aggressore piuttosto che per ferirlo o addirittura ucciderlo. Per questo sono ancora oggi valorizzate e seguite.

Il Gumbai (un particolare ventaglio per forma e struttura) viene usato addirittura solo come ulteriore specializzazione quando ci si appresta ad apprendere il karatè o il kendo.

Il Gumbai

E’ importante ricordare che le motivazioni che spingono a realizzare queste arti come quella della cerimonia del tè, dell’ikebana, del tiro con l’arco o della spada, sono tutte legate a qualcosa che va oltre la semplice consuetudine, queste ed altre ancora sono tutte discipline che nella cultura giapponese conservano tuttora un alto valore spirituale oltre che estetico o pratico.

Il ventaglio moderno con tipico disegno giapponese usato da molti in Giappone oggi.